Dieta e mal di testa - Si può prevenire?

01.03.2020

Il mal di testa è un disturbo che colpisce moltissime persone e ha diverse sfaccettature: può essere con o senza aura, dare nausea, fastidio nei confronti della luce, vertigini... può durare ore e addirittura nei giorni; nel peggiore dei casi diventa così frequente e doloroso da essere invalidante per la persona. Ne soffre un italiano su cinque e colpisce soprattutto le donne, anche se probabilmente è sottostimato perché molti preferiscono l'auto-medicazione e solo una minoranza si rivolge al medico curante.

In base al tipo di sintomi e cause si differenzia in cefalea tensiva, emicrania e cefalea a grappolo. Spesso ha una base genetica ma è scatenato per la maggior parte da fattori ambientali.

Può essere primario (la causa è sconosciuta o deriva da alterazioni ormonali, muscolari o vascolari, stress) o secondaria, ad esempio post- trauma cranico.

Il primo caso è quello che ci interessa. Infatti, in cervello di chi soffre di cefalea fa molta più fatica di un cervello normale ad abituarsi a nuovi stimoli o imprevisti, ciò causa una sovraeccitazione delle cellule e un conseguente mal di testa. La prevenzione, consiste quindi nell'essere il più abitudinari possibili e nell'identificare il problema alla base per risolverlo.

Ansia, depressione, stress e disturbi dell'umore e del sonno possono peggiorare questa condizione, come il passare molto tempo davanti a pc, tablet o cellulari.

Il primo passo per prevenire la cefalea attraverso l'alimentazione è evitare tutti gli alimenti che liberano istamina nel corpo, quindi bisogna limitare fortemente cioccolato, formaggi stagionati, vino rosso, insaccati, frutta secca. Gli alimenti ricchi di sodio innescano meccanismi a livello neuromuscolare e sono quindi sconsigliati: dado, preparazioni contenenti glutammato di sodio, salsa di soia, sushi, cibi in salamoia, aringhe, acciughe. Porre attenzione anche a quegli alimenti che causano vasodilatazione, in particolare fritti, superalcolici e prodotti contenenti nitriti e nitrati.

I digiuni prolungati e il conseguente calo di zuccheri sono un altro motivo per cui spesso insorge il dolore. È bene perciò mantenere la glicemia stabile nel tempo e mangiare ogni 3 - 4 ore, ma è da evitare anche l'eccesso di zuccheri semplici.

Il rebound di caffeina è assolutamente da evitare, succede soprattutto a chi prende molti caffè in ufficio in settimana e poi nel weekend nulla. Il consumo di sostanze contenenti molta caffeina (cola, redbull..) è in generale da sconsigliare. Il fumo è un altro elemento che agisce sulla circolazione e quindi sul mal di testa.

Una corretta idratazione riduce notevolmente i sintomi. Degli studi hanno dimostrato che un'integrazione a base di magnesio, omega-3 e folati diminuisce frequenza e intensità. Limitare il consumo di conservanti e una buona salute del fegato ne diminuiscono gli eventi. Il tuorlo d'uovo, ricchissimo di microelementi, è un ottimo alleato.

Per coloro che soffrono quasi quotidianamente, non traggono più benefici dai farmaci e sono costretti a limitare la propria vita a causa del dolore, recenti scoperte han dimostrato che la dieta chetogenica - un tipo particolare di dieta, prevalentemente proteica, da fare sotto controllo medico e seguiti da un nutrizionista competente in materia - può ridurre la frequenza e l'intensità del dolore fino al 75%.