Allergia al Nichel: Come affrontarla?

16.05.2019

L'intolleranza al nichel è una problematica che colpisce molte persone ed è una delle più difficili da combattere perché questo metallo, seppur in minime quantità, è presente ovunque.

Il primo sintomo che può indurre a sospettare una possibile reazione - il più comune - è la dermatite da contatto, ovvero uno sfogo cutaneo che si sviluppa o si accentua quando si toccano elementi metallici quali orologi, monete, accendini, occhiali, cellulari, maniglie, stoviglie. Se si indossa bigiotteria, anche in punti come il collo o il lobo dell'orecchio.

Se questa allergia non è controllata, può far sviluppare orticaria generalizzata, eczema diffuso, angioedema, prurito o eritema diffusi e disturbi digestivi, diventando quasi invalidante.

Se si sospetta di soffrire di questo disturbo, bisogna accertarlo con un esame specifico definito patch test. Se si risulta positivi, l'iter comprende una dieta ad esclusione e una detossificazione dell'organismo.

I primi interventi da fare riguardano l'igiene e i prodotti cosmetici: bisogna scegliere creme, trucchi e detergenti specificatamente nichel-free, compresi trucchi, tinte per capelli, shampoo, dentifrici, bagnoschiuma, saponi.

La stessa premura va riservata in cucina, scegliendo posate e pentole senza nichel, meglio se in alluminio o vetroceramica. L'acciaio dovrebbe essere 18/0 o 18/c. Se si usa pentolame di dubbia composizione, evitare di cuocerci cibi acidi come agrumi o pomodoro, perché contribuiscono al rilascio di questo metallo negli alimenti.

Bisogna maneggiare le monete il meno possibile; se per esigenze lavorative è indispensabile il continuo contatto, usare i guanti.

Prediligere vestiti in fibra naturale e se sono presenti fastidi per cerniere o bottoni, coprirli con lo smalto trasparente.

In caso i disturbi siano sistemici (quindi è presente prurito in tutto il corpo) bisogna eliminare anche i cibi che ne sono ricchi. Il problema del nichel è che è presente anche nell'acqua e nel terreno, perciò è difficilmente quantificabile. Quelli più problematici però sono cacao, cioccolato, semi di soia, farina d'avena, farina di mais, farina integrale, noci, mandorle, arachidi, legumi freschi e secchi - in particolare lenticchie -, rabarbaro, cipolle, spinaci, asparagi, pomodori, margarina, pere, kiwi, prugne, uva essiccata, lievito in polvere, liquirizia, cibo in scatola, bevande e integratori contenenti nickel (controllare l'etichetta), pesci quali tonno, aringhe, salmone, sgombro, crostacei, ostriche, funghi.

In particolare, si consiglia di evitare i cibi in scatola, le cotture al cartoccio e tutto ciò che contiene i grassi idrogenati, poiché il nichel concorre nella loro preparazione. Far scorrere l'acqua una decina di minuti la mattina prima di berla. Gli alimenti ricchi in ferro e in vitamina C riducono l'assorbimento del nichel, quindi devono essere fortemente presenti nella dieta.

Soprattutto le donne, se soffrono di questo problema devono fare attenzione ai livelli di Ferro per non incorrere in anemia.

Le sigarette e le sigarette elettroniche ne sono ricche, quindi si rinnova il consiglio di smettere il prima possibile, pena il peggioramento dei sintomi. Affidarsi ad una dietista preparata contribuisce a migliorare la sintomatologia ed evitare negative sulla salute.